Esperienza clinica

Tumori neuroendocrini

L’interesse per i tumori endocrini pancreatici è iniziato intorno al 1970 con la messa a punto della diagnostica dei gastrinomi dapprima per mezzo del sondaggio gastrico e, dal 1972, con il dosaggio radioimmunologico della Gastrina eseguito nel nostro Laboratorio opportunamente attrezzato. Il Laboratorio è stato dotato anche di una cappa di aspirazione e di appositi filtri per eseguire la marcatura dei traccianti da utilizzare nei dosaggi radioimmunologici; esso ha continuato a lavorare con la messa a punto di altri dosaggi di ormoni gastrointestinali e di marcatori tumorali fino alla fine del 1984. Grazie allo specifico interesse, e alla competenza acquisita, abbiamo potuto osservare circa 400 tumori endocrini gastroenteropancreatici (GEP), 257 dei quali a localizzazione pancreatica; 227 pazienti sono stati sottoposti a enucleazione del tumore o resezione pancreatica. L’attività del gruppo si è incentrata sui problemi di diagnosi differenziale, di localizzazione o regionalizzazione dei tumori, di diagnostica intraoperatoria, di terapia chirurgica mirata alla conservazione del parenchima sano, di follow-up. In particolare tra la fine del 1975 e i primi anni ’80 è stato utilizzato il cateterismo trans epatico dell’albero portale per la regionalizzazione dei tumori di difficile localizzazione. Dal 1983 la metodica è stata progressivamente abbandonata grazie all’affidabilità dell’ecografia intraoperatoria, e all’utilizzazione dello stimolo intra-arterioso (con calcio negli insulinoma e secretina nei gastrinomi). Attualmente, grazie ad un laboratorio attrezzato di fisiopatologia digestiva, siamo in grado di eseguire una diagnostica differenziale degli ipergastrinismi e studi di secrezione gastrica. La disponibilità di tutte le metodiche di localizzazione, endoscopiche (Ecoendoscopia), radiologiche (TAC spirale, RMN, angiografia con stimolo intraarterioso), di Medicina Nucleare (Octreoscan, PET con Gallio, DOTANOC) e intraoperatorie (ecografia, dosaggio ormonale) ci consente un’accurata diagnosi, stadiazione e trattamento multidisciplinare per tutti i tumori neuroendocrini.

Tumori cistici

In circa venti anni sono stati osservati oltre 411 tumori cistici pancreatici, di cui circa la metà sono stati asportati chirurgicamente. Data l’importanza di una diagnosi differenziale che consentisse di evitare l’intervento, o di limitarne al massimo l’estensione, per le forme sicuramente benigne, abbiamo condotto una serie di studi sull’utilità del dosaggio dei markers tumorali nel sangue e nel liquido prelevato dalle lesioni cistiche. Non avendo ottenuto risultati soddisfacenti dalle indagini di laboratorio e dagli esami morfologici (ECO, TAC, RMN, Ecoendoscopia) siamo stati i primi a intuire che un esame funzionale avrebbe potuto riuscire dove gli altri avevano fallito. Abbiamo così potuto dimostrare in due ampi studi prospettici l’accuratezza della PET, decisamente superiore a quella di tutte le metodiche tradizionali, nel distinguere le neoplasie benigne dalle maligne, anche nei pazienti asintomatici. Questi dati sono stati confermati in un recente studio anche per le neoplasie papillari mucinose intraduttali (IPMN). La PET ci consente di selezionare tra i pazienti, soprattutto anziani o a rischio chirurgico aumentato, coloro in cui è necessaria lì asportazione chirurgica del tumore da quelli in cui è sufficiente un’accurata sorveglianza clinica.

Pancreatite cronica

Abbiamo osservato circa 300 pazienti affetti da pancreatite cronica, 200 dei quali sono stati sottoposti a intervento chirurgico mirato al controllo del dolore e/o alla risoluzione di una o più complicanze. L’attenzione si è concentrata in questi anni sui risultati a lungo termine (oltre 20 anni) del trattamento chirurgico e sul follow-up dei pazienti operati e non, con particolare riguardo alla qualità di vita e al rischio di sviluppare neoplasie. Il nostro gruppo partecipa a studi epidemiologici multicentrici italiani, e internazionali sulla pancreatite cronica familiare.

Chirurgia pancreatica

All’inizio degli anni ’90 abbiamo coordinato il primo studio prospettico, randomizzato, stratificato di tecnica chirurgica nel cancro del pancreas che sia stato eseguito a livello internazionale. Vi hanno partecipato cinque centri italiani (Milano, Padova, Pisa, Varese, Verona) e uno statunitense (Chicago). Sono state messe a confronto due diverse procedure di linfoadenectomia (asportazione dei linfonodi). I risultati sono stati confermati da altri quattro studi simili eseguiti successivamente, due negli Stati Uniti (John Hopkins di Baltimora e Mayo Clinic di Rochester), uno multicentrico giapponese e uno coreano. Come altri gruppi di ricerca italiani e internazionali, abbiamo studiato la possibilità di eseguire resezioni pancreatiche più limitate (nei tumori benigni o borderline) allo scopo di conservare quanto più parenchima pancreatico sano possibile. Dal 1980 eseguiamo la duodenocefalopancreasectomia con conservazione del piloro, e dal 1985 abbiamo eseguito 71 resezioni limitate del pancreas (pancreasectomia intermedia, resezione della testa del pancreas con conservazione del duodeno e del coledoco, altri), valutando i risultati immediati e a distanza di questi interventi. In pazienti selezionati con carcinoma pancreatico e compromissione dell’asse venoso porto-mesenterico, eseguiamo una resezione pancreatica associata a resezione-ricostruzione venosa: tale intervento è stato condotto in 71 pazienti con una mortalità operatoria del 3,7%, molto vicina al 3% degli interventi standard. Un altro aspetto importante della chirurgia pancreatica, oggetto di costante valutazione è la prevenzione e il trattamento delle complicanze postoperatorie, in particolare della fistola pancreatica. Un metodo personale di ricostruzione pancreatico-digiunale, già pubblicato, ci ha permesso di ottenere un tasso di fistole pancreatiche accettabile. Inoltre, l’impiego della radiologia interventiva, nonché l’esperienza accumulata in questi anni, ha consentito un trattamento medico conservativo, con risoluzione favorevole nel 100% dei pazienti (Pedrazzoli S, Liessi G, Pasquali C, Ragazzi R, Berselli M, Sperti C. Postoperative pancreatic fistula: preventing severe complications and reducing reoperation and mortality rate. Ann Surg 2009; 249: 97-104).
Le pubblicazioni scientifiche del team di ricerca sono visibili nel sito della National Library of Medicine (PubMed: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez) inserendo il cognome e l’iniziale del nome del ricercatore di cui interessa conoscere le pubblicazioni.